Il santuario
Il quartiere
Il santuario del Santo Crocifisso sorge in Desio, in via Lampugnani, nel rione detto Dügana. Da tracce tramandateci dai primi secoli dopo Cristo, risulta che il borgo di Desio era diviso in due nuclei abitati. L’uno, il principale, era costituito dall’insediamento fortificato occupato nel corso dei tempi dai Celti, poi dai Romani e in seguito dai Longobardi. L’altro, collocato più a oriente, era detto vicus, cioè villaggio aperto, terre comuni. Da vicus e vicana deriva il nome antico del rione, detto della Vigana, poi modificato nella forma dialettale di Dügana. Il rione sorse lungo l’asse viario che dal borgo principale si dirigeva verso est e fu oggetto nella storia desiana di ripetuti episodi di contrapposizione col nucleo centrale principale. All’epoca della dominazione longobarda, caratterizzata dalla diffusione dell’arianesimo, attorno all’antica chiesa di San Giovanni Battista (presso l’attuale Basilica) gravitava la nobiltà, vicina ai dominatori longobardi di fede ariana. La plebe, ridotta allo stato servile ma fedele al cattolicesimo, faceva invece riferimento a un oratorio nella Vigana dedicato a San Bartolomeo e già dotato di un proprio fonte battesimale, fatto inconsueto per quel tempo (V-VI secolo).
La chiesa
La chiesa di San Bartolomeo, sorta come piccolo oratorio del rione della Vigana, era situata parallelamente alla via Lampugnani e non perpendicolarmente come la chiesa attuale. Non ne abbiamo notizie precise fino al Cinquecento, quando subì alcune trasformazioni, con l’insediamento del Crocefisso di legno, che ancora oggi domina l’altare dell’attuale Santuario. La chiesa fu retta in seguito dalla confraternita dei Disciplini, che ne curò un ulteriore ampliamento, portandone la lunghezza a 21 metri. Al tempo di san Carlo l’oratorio risulta fosse ridotto in condizioni precarie, nonostante fosse sempre oggetto di particolare devozione. Nell’Ottocento venne costruito un altare di marmo, in sostituzione di quello antico di legno, che venne collocato nella parrocchiale di Muggiò. Nel 1912 l’oratorio venne abbattuto per fare spazio a una chiesa più grande, quella attuale, che venne consacrata nel 1913 dal beato card. Andrea Ferrari, dedicata al Santo Crocefisso, di forma neogotica e progettata dal sacerdote Spirito Maria Chiappetta. All’interno il grande Crocefisso ligneo è da sempre particolarmente venerato dai fedeli di Desio. Pregevole il dipinto ad olio di anonimo raffigurante san Bartolomeo del XVII secolo e di particolare rilevanza anche la copia del Polittico di san Luca del Mantegna, il cui originale è conservato presso la pinacoteca di Brera.